Un artista della fotografia digitale

LE REALTÀ IMMATERIALI DI MARCO BONANNI

            L'ultima mostra del fotografo romano Marco Bonanni, allestita presso il salone espositivo delle Suore Dorotee al Gianicolo, è incentrata su un nucleo di opere, dove è evidente che il suo occhio attento di artista della grafica digitale ha saputo catturare ed esaltare con ritocchi ed effetti speciali il lato più poetico, il profilo più significativo degli scorci paesaggistici e dei mutamenti atmosferici ed ambientali legati alle ore del giorno e alle stagioni dell'anno.

            Nella foto “ Cristo”  in un paesaggio allucinato  da Medioevo delle streghe e delle persecuzioni ripropone la passione di Cristo in primo piano e,  in una successione di croci da valle di lacrime, testimonia  un istinto religioso da espiazione indispensabile per purificarsi e redimersi, di una discesa all’inferno non solo utile, ma necessaria per estirpare il male, le nostre ombre, il lato oscuro che da sempre ci accompagna. L’artificio cromatico e particolari filtri di luce contribuiscono ad aumentarne la drammaticità della rappresentazione .

            In “Nebbia” con gli artifici che il computer gli consente con i dovuti programmi di elaborazione e con la sensibilità espressiva che dimostra di possedere, trasforma il tema corale  dei cavalli al pascolo con le sue prerogative di quieta poesia in un'immagine pregante e suggestiva a livello compositivo, luministico e cromatico. Così un attimo di vita diventa un'idea pallida dai contorni incerti mettendo sotto traccia tutte quelle forti sensazioni che solo la piena luce ci sa restituire.

            In “Sbocco al mare” , un'immagine in controluce, proprio nel punto dove un piccolo corso d'acqua si riversa nell'immensità del mare, sembra iniziare un percorso verso l’irrealtà misteriosa ed attraente dell'infinito, verso il capolinea della nostra vicenda esistenziale. L'immagine possiede una    sua piena dignità artistica, una forte verve espressiva  determinata da interventi che sottolineano  e rendono più coinvolgenti il soggetto rappresentato.

            In “Tramonto ad Ostia” l'autore sembra essersi  perso nel  bagliore rosato che sfonda  l'orizzonte con una varietà lirica e timbrica, forte e travolgente nei segni, nei colori e nelle alternanze delle masse giocate per narrare l'incanto di una particolare ora del giorno che, come scrive un grande poeta, sa intenerire il cuore.

            In “Vento”, il protagonista è  un albero scolpito dalle raffiche di vento, simbolo della resistenza ad un destino avverso. Deturpato nella sua armoniosa architettura, ma sempre con un cuore e un’anima per continuare ad esistere non solo come immagine, ma come spiritualità, poesia e mistero. Marco Bonanni ritocca le sue foto con spirito creativo e le immagini che ne derivano rappresentano tutte le possibilità d'interazione tra la realtà e l'arte.

                                                                                                     Anna IOZZINO.